4 anni fa:Covid, nella Sibaritide-Pollino 9 nuovi casi in 48 ore
4 anni fa:Castrovillari, all’Ipsia “Leonardo da Vinci” presentate innovazioni in campo odontotecnico
4 anni fa:Trebisacce, presentata proposta di legge per l’istituzione dell’Asl nell’area Sibaritide-Pollino
4 anni fa:Malato di tubercolosi da 5 giorni isolato nel Pronto soccorso del "Giannettasio". In Calabria non c'è un posto
4 anni fa:Rota Greca, smaltimento illecito rifiuti da demolizione: due persone denunciate
4 anni fa:Ripartono gli eventi al Castello Svevo: ecco tutta la programmazione
4 anni fa: Stasi su caso Hub Vaccinale Parabrillia chiede una riorganizzazione delle prenotazioni
4 anni fa:Premio Nazionale delle Arti: il Conservatorio di Cosenza organizza le prove per la sezione percussioni
4 anni fa:Greco (Idm): «Lo stato dimentica i comuni del Sud. Serve un nuovo patto»
4 anni fa:Incendio a Trebisacce, è andata totalmente distrutta un'abitazione

Rossano dacci una zampa: cani randagi pericolosi? Sfatiamo un mito

2 minuti di lettura
Il direttivo dell'associazione Rossano dacci una zampa continua nella sua opera di sensibilizzazione contro il randagismo. Approfittando di una situazione di allarmismo creatasi di recente nel centro storico per fornire alcune utili informazioni al cittadino. "Gli episodi in cui i cani randagi assumono atteggiamenti pericolosi verso gli uomini e verso altri cani - si legge nella nota - sono davvero pochi. E però assumono molto risalto verso gli organi di informazione e nella mente di noi umani". Il riferimento è alla descrizione fornita sui social, accompagnata da inutili e dannosi allarmismi, di un cane conosciuto come "Panico nel centro storico". "Il suo nome è Mosé, rappresentato come un cane che aggredisce “senza motivo” i cani (padronali) di piccola taglia. E, pur non avendo mai attaccato un essere umano, è stato (arbitrariamente) ritenuto capace di farlo! Una specie di terrorista insomma che se ne va in giro a mordere cagnetti indifesi. Fatto sta che abbiamo voluto occuparci di questa storia (strana). E ci siamo recati nel Centro Storico a cercarlo! E finalmente, dopo giorni, due nostre associate lo hanno individuato in zona Traforo! Panico (che è stato riconosciuto da chi lo aveva visto all’opera) con un semplice bastoncino e addirittura scodinzolando si è avvicinato alle nostre amiche! Una di loro lo ha preso in braccio (!) e caricato in macchina! Ha già una mamma che lo aspetta. E siamo sicuri che Mosè (alias Panico), che è stato salvato dalle polpette avvelenate o da una detenzione infelice in canile, seminerà per la sua nuova casa, dove riceverà le cure che merita, tanto affettuoso “panico”!
ROSSANO DACCI UNA ZAMPA: UN PO' DI INFORMAZIONI
Un cane randagio per indole non è propenso ad attaccare né l’uomo né i suoi simili. E, se gliene diamo la possibilità, preferisce allontanarsi piuttosto che avere a che fare con la razza umana (come dargli torto?). Anche quando invadiamo il suo territorio, dopo averci fatto delle sonore rimostranze, con abbai incessanti ed intimidatori, e insistiamo il randagio preferirà allontanarsi! Un po’ meno tollerante è con i suoi simili. Fintanto si tratta di cani liberi, la cosa non degenera mai in aggressioni fisiche. I cani padronali di piccola taglia, di solito un po’ “fetuselli”, in casi estremi riescono a portare i randagi allo scontro fisico. Da questi scontri, al di là della veemenza con cui si svolgono, raramente derivano danni.
CONCLUSIONE
Il cane randagio NON è pericoloso! Se notiamo atteggiamenti “aggressivi” in un cane libero, la prima cosa da fare e pensare che c’è un motivo e poi non farsi prendere dal PANICO, non scappare e non porsi davanti al cane! Se il nostro cane viene aggredito dal randagio, probabilmente è a rischio aggressioni e non ha un rapporto equilibrato e di sottomissione con il suo padrone… Gestire un cane è una responsabilità! Facciamolo in modo consapevole e… niente PANICO!
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.