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Secondo degli studi il Covid-19 è mutato in 30 ceppi. Il più letale è in Europa?

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Lo studio è stato realizzato all'interno dell'Università di Zhejiang. Gli studiosi affermano che i loro risultati sono i primi a dimostrare che le mutazione potrebbero influenzare la gravità della malattia  L'AGI ha diffuso la notizia dello studio di un gruppo di ricercatori dell'Università di Zhejiang, secondo il quale ci sarebbero decine di ceppi del virus e loro ne hanno scoperti 19 mai stati visti prima. Gli studiosi affermano che i loro risultati - basati su soli 11 pazienti - sono i primi a dimostrare che la mutazione potrebbe influenzare la gravita' della malattia. Per arrivare a queste conclusioni gli studiosi hanno analizzato i ceppi virali di 11 pazienti cinesi con coronavirus. Il gruppo di ricerca, coordinato da Li Lanjuan, ha testato l'efficacia del virus su cellule umane in laboratorio. La carica virale - la quantità di virus - è stata valutata in tutte le cellule dopo una, due, quattro e otto ore, nonché il giorno successivo e 48 ore dopo. E gli esperti hanno anche esaminato gli effetti citopatici (CPE), cioè l'insieme di cambiamenti morfologici che una cellula infetta da virus puo' assumere, fino a tre giorni dopo l'esperimento. I ceppi piu' aggressivi hanno creato fino a 270 volte piu' carica virale del tipo meno potente. E i ceppi che hanno prodotto la piu' alta carica virale hanno portato a una piu' elevata morte cellulare. Inoltre, i ricercatori hanno avvertito che solo perché alcune mutazioni sono più lievi, questo non significa che c'è un basso rischio di mortalità. Dieci degli 11 pazienti che erano stati studiati avevano chiari collegamenti con Wuhan, la città dove la pandemia è iniziata a dicembre. Tutti i pazienti sono guariti, otto erano uomini e tre erano donne. Due pazienti nello Zhejiang, uno sui 30 e uno sui 50 anni d'eta', si sono ammalati gravemente dopo aver contratto ceppi piu' deboli. Sebbene entrambi i pazienti si siano ripresi, il paziente più anziano ha richiesto il ricovero in terapia intensiva. Gli autori affermano che i pazienti con Covid-19 hanno ricevuto lo stesso trattamento in ospedale indipendentemente dal ceppo. Tuttavia, ritengono che i diversi ceppi potrebbero aver bisogno di diversi sforzi per combattere il virus, che subisce una mutazione al mese. "Lo sviluppo di farmaci e vaccini, sebbene urgente, deve tener conto dell'impatto di queste mutazioni che si accumulano", concludono i ricercatori.
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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