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«Chi di attacco social ferisce, di attacco social perisce». La bacchettata di Promenzio

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CORIGLIANO-ROSSANO - «Faccio una premessa: ogni forma di violenza, soprattutto se anonima è sempre da condannare». Parte da qui la sequela di interrogativi che il capogruppo di minoranza, esponente di Civico Polare, Gino Promenzio, pone ai colleghi dell'emiciclo seduti tra i bachi della maggioranza che proprio di recente erano scesi in campo contro la violenza verbale che si è scatenata sui social negli ultimi tempi all'indirizzo dell'Amministrazione comunale.

«La valanga di contestazioni da cittadini perbene - precisa Promenzio dal suo punto di vita - che ci mettono la firma e usano toni civili, che sono la maggior parte, non vanno confuse con la vigliaccheria dei pochi. Anzi - aggiunge - se davvero si fosse classe dirigente, ogni critica andrebbe presa in considerazione e affrontata. Soprattuto se in campagna elettorale si è promessa la rivoluzione e nella realtà si è determinata una Città in crisi e colma di macerie».

A parere di Promenzio chi scrive oggi sui social sono «cittadini-elettori, comprensibilmente delusi. E meritano risposte concrete e rispetto».

«Resta da capire come mai - aggiunge Promenzio anticipando una serie din interrogativi - i consiglieri di maggioranza, felici battimani del sindaco in declino inarrestabile, sviluppino questa sensibilità d’animo solo adesso che  vengono chiamati a rendere conto dell’inutilità politica della loro presenza».

«Dove eravate - chiede il consigliere di Civico Popolare ai colleghi di Maggioranza - quando, in campagna elettorale, ignoti ( ma non troppo..), tentando - inutilmente- di ridicolizzare padri di famiglia e professionisti tagliavano pezzi di comizi, proprio come faceva la propaganda fascista? Quando si dava ogni giorno per imminente l’arresto di un candidato a sindaco? Dove lo tenevate nascosto, questo animo bello? Allora la vostra solidarietà non arrivò nè pubblica nè privata!»

«Dove eravate - prosegue - quando, un anno fa , sei consiglieri di opposizione, furono costretti a presentare querela alla Procura della Repubblica per gli insulti e le accuse immonde ricevute su facebook? Perdeste la parola, allora? Oppure gli insulti vanno bene solo se indirizzati agli avversari? E si ha anche la faccia tosta di chiedere il rispetto delle Istituzioni!»

Ad un tratto facebook non va più bene. «Eppure Stasi - stuzzica Promenzio - rivoluzionario anch’egli a giorni alterni e in orario d’ufficio, aveva scommesso tutto sulla sua pagina FB. Chi non ricorda i logorroici monologhi affidati al web in orari impossibili per chi lavora, conclusi magari con frasi ormai affidate alla storia tipo: "Lasciateci sbagliare in pace"? Anche oggi, nei fatti, la comunicazione istituzionale del viene fatta sui social. Ma come per incanto, facebook, quando si ricevono critche, diventa un luogo satanico».

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.